Bacchette per batteria: quali usare – parte 2

Eccoci alla seconda puntata dedicata alle bacchette del batterista. Dopo aver analizzato le sigle con cui vengono catalogate nell’articolo precedente (se te lo sei perso ecco il link), continuiamo questa rubrica analizzando i materiali e i tipi di punta che possiamo trovare.


MATERIALE

In commercio troviamo bacchette realizzare con vari tipi di materiale: legno (il più usato), fibra di carbonio, metallo, plastica.

Legno: sono quelle più usate. I tipi di legno usati sono il noce americano (hickory), ebanoacero, faggiobetulla e palissandro. Anche in questo caso, la scelta dipende dalle esigenze di ogni batterista. Vediamo i due legni principali:

  • Hickory: è fra i più usati e pratici. Si tratta di un legno arrotondato, denso e capace di produrre buone performance in stili diversi tra loro, con un ottimo rapporto qualità/prezzo e durata.
  • Acero (Maple): più leggero, adatto a ritmi veloci e a dinamiche basse. Essendo più morbido ha meno resistenza, soprattutto se usato in generi più pesanti come Rock o Metal.

Fibra di carbonio: di colore grigio scuro, hanno una elasticità diversa rispetto al legno e un suono meno versatile e più uniforme tra i vari modelli, ma hanno una durata maggiore nel tempo grazie a un deterioramento minore del materiale, indipendentemente dal genere musicale suonato.

Metallo: bacchette molto pesanti, che se usate in maniera impropria danneggeranno i vostri tendini e il vostro drumset. Ecco perché vanno usate con molta cautela e per un breve periodo di tempo durante la fase di studio (10 minuti massimo) su un pad di gomma, in modo da evitare qualsiasi tipo di danneggiamento. Ricorda: NON USARLE QUANDO SUONI SULLA BATTERIA!


LA PUNTA 

Può essere in legno o plastica (nylon) nelle forme Tonda, Triangolare o Ovale (a oliva).

La differenza è quella poter cambiare il timbro del suono in base alla superficie della punta che viene a contatto con quella dello strumento. Minore è la superficie di contatto, più alta è la frequenza.

  • Tonda: tocca una superficie piccola e produce una frequenza più alta e regolare. Non varia il suono a seconda dell’angolo con cui si batte, quindi è indicata nella musica classica dove l’uguaglianza e l’armonia di suoni è fondamentale per la buona esecuzione armonica.
  • Triangolare:permettono di variare la sonorità perché in base all’angolo con cui si toccano i vari elementi del drumset. Se la bacchetta è piatta il suono è pieno, mentre inclinandola diventa più acuto. Tuttavia, questi sono tecnicismi che si imparano con il tempo.
  • Ovale o a oliva: con caratteristiche molto simili alla punta triangolare, permette di sfumare e al tempo stesso di governare lo strumento.

Rispetto alla punta in legno, quella in nylon – come accennato nel precedente articolo – garantisce una minor usura della punta e un suono con più attacco soprattutto sui piatti, ma meno caldo e versatile rispetto al legno.


IN CONCLUSIONE

La bacchetta per un batterista è un tema molto soggettivo. Resta il fatto che la scelta di una bacchetta va in base alle necessità, e non necessariamente si deve usare un solo tipo di modello.

Come musicisti, ci troviamo ad affrontare costantemente stili e necessità differenti, soprattutto in base al contesto in cui ci troviamo, che sia un live, una sessione di registrazione, o una giornata di studio in cui magari vogliamo lavorare sul rinforzare i tendini usando bacchette più pesanti, o vogliamo sperimentare un approccio più morbido usando bacchette più leggere.

Quindi il consiglio è sempre quello di sperimentare modelli e marchi differenti, per essere pronti ad ogni tipo di esigenza e situazione. Buon divertimento!